Il modo in cui viene sistemata la cucina all’interno di una casa cambia davvero come viviamo quegli spazi ogni giorno. Di solito, negli appartamenti più classici la cucina resta un ambiente separato dal soggiorno, spesso messo un po’ da parte rispetto alle zone più sociali. Oggi – e negli ultimi anni la tendenza si è fatto sentire – si vuole sempre più che cucina e living si fondano, soprattutto quando si pianifica una ristrutturazione. L’idea è semplice: rendere tutto più funzionale e sfruttabile. Ma spostare o unire la cucina con il soggiorno non è certo una passeggiata: serve progettare tutto con cura, senza lasciare nulla al caso.
Uno dei problemi concreti riguarda gli impianti idraulici – e non solo – oltre a dover rispettare le leggi edilizie vigenti. Gli scarichi, per esempio, non si possono spostare a cuor leggero: la loro posizione influisce molto sui costi e sulle tempistiche. L’idraulico diventa così un protagonista, il riferimento che dice se si può spostare qualcosa, assicurandosi che le tubature siano messe con la giusta inclinazione per evitare problemi come il reflusso. Poi c’è da fare i conti con aerazione e luce: elementi che non vanno trascurati se si vuole un ambiente sano e a norma.
La complessità degli impianti e la normativa da rispettare
Prima di cambiare la cucina, è utile capire se si possono adattare gli impianti esistenti alle nuove esigenze. La questione dello scarico idraulico è sempre delicata: necessita di una pendenza precisa per defluire verso il tubo principale. Se questo non è possibile – cosa che succede non di rado – si pensa all’uso di una pompa di sollevamento. Ma attenzione: serve energia elettrica, e la pompa fa rumore durante l’uso, dettaglio da non sottovalutare specialmente se si vive in un condominio o si vogliono orari di funzionamento tranquilli.

Chi sceglie un piano cottura a induzione può contare su una minore dipendenza dalla cappa, anche se – dato che non si sa mai – rimane comunque consigliata per motivi di sicurezza e comodità. A livello burocratico, poi, spesso le amministrazioni comunali chiedono che si presenti la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) per ottenere il via libera allo spostamento della cucina. Sono passaggi non da poco, dove si valuta attentamente la distribuzione degli ambienti e il rispetto di regole precise su aerazione e luce naturale: due fattori essenziali per vivere bene e senza sorprese legali.
A Milano, per esempio, si prescrive che una cucina separata abbia almeno 5 metri quadrati, mentre un ambiente unico cucina-soggiorno deve superare i 17 metri quadrati in totale. Questi limiti sono importanti, soprattutto negli spazi piccoli – ormai la norma nelle grandi città – dove fare un buon lavoro con lo spazio disponibile è quasi un’arte.
Un progetto di ristrutturazione che sposta la cucina vicino al soggiorno
C’è una storia interessante di ristrutturazione che viene dal Nord Italia: una famiglia voleva una cucina più vicina al soggiorno, ma con spazi contenitivi organizzati bene, tipo un ripostiglio e una lavanderia separati dalla cucina e dal bagno. Il lavoro ha richiesto di stravolgere la pianta originale. La vecchia cucina è diventata una camera singola di circa 9 metri quadrati, con un piccolo balcone – un dettaglio che ha fatto piacere.
La nuova cucina è andata a finire in un open space con il soggiorno, nell’area più luminosa dell’appartamento, affacciata su due balconi. Il bagno è stato allargato verso il corridoio e il ripostiglio spostato per sfruttare meglio gli spazi comuni. Ingresso e disimpegni ridotti all’osso, per fare spazio a un guardaroba funzionale e a una zona lavanderia compatta. Per la seconda camera si è previsto un uso versatile: si può usarla come studio o postazione lavoro, con una cabina armadio ottenuta spostando una parete, lasciando un passaggio di 90 centimetri per arrivare agli armadi senza problemi.
Dal punto di vista tecnico, la parte più delicata riguarda gli impianti idraulici della cucina: progettati per avvicinarsi il più possibile agli scarichi già presenti, così da contenere costi e complicazioni. Chi vive in città spesso non si rende conto di quanto integrare cucina e soggiorno renda la vita più semplice, migliorando la gestione degli spazi e le relazioni di tutta la famiglia.
Questo intervento dimostra una cosa chiara: spostare la cucina non è solo questione estetica, ma un lavoro che richiede competenze di progettisti, tecnici e artigiani, con attenzione scrupolosa alle regole e alla fattibilità pratica. Ecco perché non si può improvvisare: un cambio così cambia davvero la vita dentro casa.
