Ogni anno, tantissimi italiani si ritrovano davanti a un appuntamento fisso: il bollo auto. Questa tassa – strettamente legata al possesso di un veicolo – aiuta a finanziare servizi come la manutenzione delle strade e delle infrastrutture viarie. Da qualche tempo, però, alcune novità hanno cambiato il modo in cui si paga, specie per chi ha superato i 75 anni. Non è cosa da poco: molte famiglie ne risentono sul bilancio, e le domande sul tema aumentano.
C’è chi, arrivati agli over 75, ancora non ha chiaro cosa si può ottenere in termini di sgravio fiscale. Una misura arrivata più di recente, pensata per aiutare chi ha meno risorse. Un riconoscimento che solo poco tempo fa era molto meno comune. Ma quant’è il reale impatto di questa norma? E quali sono i requisiti per accedervi? In questo approfondimento vedremo nel dettaglio le regole, i criteri necessari e che effetto hanno nella vita reale di chi ne può usufruire.
Le novità che hanno cambiato le regole sul bollo auto
È stata fatta una revisione della normativa che ora prevede l’esenzione dal bollo auto per chi ha almeno 75 anni – salvo condizioni ben precise. In diverse regioni d’Italia, l’esenzione vale solo per auto con cilindrata ridotta e ad uso personale, escludendo quelli che usano il veicolo per lavoro o possiedono modelli più potenti. Lo scopo? Ridurre il peso fiscale su una fascia di persone che spesso incontra difficoltà economiche.

Questa novità ha due scopi principali: da un lato, alleggerire di qualche soldo gli anziani, dall’altro aiutare a mantenere una mobilità privata spesso indispensabile, soprattutto in zone dove il trasporto pubblico lascia a desiderare. Nei grandi centri il problema forse non si avverte, ma ecco, nelle realtà periferiche o contadine, un’auto può fare la differenza tra autonomia e isolamento. Nel Nord e Centro Italia, per esempio, diversi territori hanno visto un cambio di abitudini proprio grazie a questa esenzione, importante per tanti bilanci familiari.
Ci sono però dei limiti: l’esenzione non vale per tutte le auto e, tra regioni diverse, le regole variano non poco. Questo crea spesso confusione e qualche incertezza tra chi deve fare i conti con procedure a volte poco chiare o non del tutto digitalizzate. Chi si occupa di questi pagamenti nel quotidiano lo sa bene, soprattutto quando la tecnologia non è di facile accesso a tutti.
Come verificare e ottenere l’esenzione del bollo auto
Per capire se si può beneficiare dell’esenzione serve un controllo attento dei requisiti. La cosa va fatta sui siti ufficiali delle regioni o dei comuni, inserendo i propri dati e quelli del veicolo per vedere se si rientra nelle condizioni per non pagare. Certo, tutto si basa su piattaforme digitali, ma molti anziani – o persone poco pratiche con il computer – incontrano qualche difficoltà.
Per fortuna, in molte sedi pubbliche c’è supporto diretto e assistenza durante tutta la procedura. Un consiglio? Conservare con cura tutti i documenti aggiornati – soprattutto quelli che attestano l’età e la proprietà dell’auto – perché servono per eventuali controlli o richieste di chiarimenti.
Non va dimenticato l’aspetto burocratico, che in certi posti può rallentare il processo. Pratiche complicate e tempi dilatati scoraggiano chi avrebbe diritto a risparmiare. La situazione si fa più dura nelle zone rurali o con meno servizi, dove le informazioni chiare non sempre arrivano. Nonostante queste difficoltà, l’esenzione rimane un’opportunità importante per chi vuole tenersi l’auto senza troppi pesi sul portafoglio.
Cosa cambia davvero con l’esenzione per gli anziani?
Il beneficio più evidente dell’esenzione per chi ha superato i 75 anni è un risparmio spesso piuttosto consistente, anche di qualche centinaio di euro all’anno. Questa cifra, certo, cambia da regione a regione e secondo il tipo di veicolo, ma può essere usata per altre esigenze quotidiane o assistenziali. Stanno a confermarlo i tecnici fiscali, che notano come questa misura migliori la qualità di vita di molti anziani, facilitando una gestione più agile delle spese legate all’auto senza rinunciare all’indipendenza.
Da non sottovalutare poi la spinta verso una mobilità più “leggera”, che incentiva l’uso di mezzi a cilindrata ridotta. In città medie, dove l’auto rimane spesso indispensabile, perdere il mezzo può complicare anche le attività semplici – come la spesa o una visita medica. Un aspetto che nelle grandi città può sembrare secondario, ma nelle piccole comunità è molto sentito.
Ci sono però degli ostacoli da superare. Per ottenere l’esenzione bisogna documentare i requisiti e seguire procedure che non sempre risultano semplici o intuitive. Senza un aiuto, chi non è pratico di strumenti digitali rischia di non riuscire ad accedere alla misura, accentuando le differenze tra cittadini. Il quadro attuale – pur con qualche limite – sta comunque cambiando il modo in cui si affronta il bollo auto in Italia, focalizzandosi sulla fascia più anziana. Serve però un dialogo più chiaro e una maggiore trasparenza tra istituzioni e cittadini, per un accesso davvero alla portata di tutti.
