Obbligo di laurea per gli amministratori e nuove norme su morosità: rivoluzione per i condomini nel 2026

Obbligo di laurea per gli amministratori e nuove norme su morosità: rivoluzione per i condomini nel 2026

Franco Vallesi

Dicembre 24, 2025

La gestione condominiale in Italia sta attraversando una fase di trasformazione che coinvolge milioni di persone. Con nuove regole e obblighi più stretti, la vita quotidiana in molti palazzi potrebbe prendere una piega diversa rispetto a quanto visto finora. Tante procedure usate da anni rischiano di cambiare. Le proposte vogliono fare chiarezza, soprattutto per le famiglie, puntando a maggiore sicurezza e a una gestione economica più trasparente. Chi abita in un condominio sa bene quanto sia delicato l’equilibrio tra amministratori e residenti: oggi questo rapporto si trova al centro di un acceso dibattito sul futuro della convivenza.

Amministratori più preparati e controlli rigorosi sulle finanze

Cambia molto nel profilo dell’amministratore di condominio. Per la legge, da ora in poi, servirà un titolo di studio specifico, come una laurea triennale in economia, giurisprudenza o ambiti tecnico-scientifici. L’idea dietro? Evitare figure improvvisate, dando più peso alla professionalità e alle responsabilità. Da aggiungere anche un dettaglio: un registro nazionale, ospitato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove ogni amministratore dovrà iscriversi obbligatoriamente. Un passo avanti è la formazione continua, che diventerà parte integrante del lavoro, così da aggiornarsi senza sosta.

Obbligo di laurea per gli amministratori e nuove norme su morosità: rivoluzione per i condomini nel 2026
Obbligo di laurea per gli amministratori e nuove norme su morosità: rivoluzione per i condomini nel 2026 – esseessecostruzioni.it

Ciò significa che anche chi – con anni di esperienza – non ha i titoli richiesti rischia l’esclusione dal settore. La gestione del denaro non sarà da meno: addio al contante. Ogni movimento dovrà passare per un conto corrente condominiale, con piena tracciabilità. Farebbe piacere a molti vedere sparire le pratiche poco trasparenti, un problema noto soprattutto nelle grandi città.

Ed ecco il bilancio annuale, che dovrà essere dettagliato assai, con un resoconto preciso di tutte le entrate e uscite, compresi debiti e crediti. Nei condomini con più di venti unità la presenza di un revisore contabile diventa obbligatoria, a garanzia di correttezza. Certo, il costo di gestione aumenta, ma la fiducia dei residenti può migliorarci: spesso, infatti, le questioni economiche sembrano poco chiare o difficilissime da seguire, ecco il punto.

Morosità, responsabilità condivisa e nuovi obblighi della riforma

Un capitolo spinoso riguarda la morosità. La riforma introduce la responsabilità collettiva. Cosa significa? Quando un condomino non paga i debiti, l’intero gruppo – per un certo periodo – può dover rispondere, coprendo le spese per mantenere attivo il condominio. Dopo, chi ha anticipato i soldi si rifarà sul singolo moroso. Una scelta che tutela i creditori, ma rischia di creare tensioni tra vicini.

Chi abita in zone con alto ricambio abitativo, come molte città, potrebbe trovarsi sorpreso da questa norma. Il recupero dei crediti non parte subito: l’amministratore deve aspettare l’approvazione del rendiconto annuale. Così si allungano i tempi, offrendo più tempo a chi è in difficoltà, evitando solleciti anticipati o azioni legali affrettate.

Sicurezza e manutenzioni straordinarie sono altri punti fermi. Le verifiche dovranno essere svolte da professionisti specializzati, per assicurarsi che gli interventi siano efficaci e mirati. Se l’assemblea non si decide, l’amministratore agirà da solo. Per lavori importanti, il fondo spese dovrà essere subito disponibile: niente più ritardi per mancanza di liquidità, niente scuse per bloccare i lavori.

Infine, la privacy entra in scena con maggior forza: la nomina di un responsabile della protezione dei dati diventa un obbligo. Un segnale di come la gestione dei dati personali e la trasparenza nelle comunicazioni condominiali stiano guadagnando attenzione, specialmente nelle realtà urbane. Il responsabile – detto anche DPO – dovrà garantire il rispetto delle regole e adeguare il condominio alle esigenze di tutela, punto su cui nessuno vuole cedere.

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