Bruciatori e griglie: la carbonella resta la scelta più affidabile per un barbecue sicuro

Bruciatori e griglie: la carbonella resta la scelta più affidabile per un barbecue sicuro

Franco Vallesi

Dicembre 24, 2025

Durante una calda serata estiva passata all’aperto, l’odore della brace e il fumo che si leva dalla griglia sono segni che subito fanno pensare al piacere del barbecue. Però, dietro a questo appuntamento quasi rituale, si nasconde qualcosa di meno visibile: la produzione di sostanze inquinanti e agenti potenzialmente nocivi per la salute. Nel dettaglio, la combustione del carbone emette gas e particelle che, se ci si trova in città o in spazi poco arieggiati, possono creare problemi seri, peggiorando la qualità dell’aria e mettendo sotto stress le vie respiratorie.

Tra le sostanze più diffuse, si trovano il monossido di carbonio, un gas inodore e molto pericoloso se inalato in quantità elevate, e gli ossidi di azoto, entrambi derivati dalla combustione. Da non sottovalutare nemmeno il particolato fine sospeso nell’aria, che provoca irritazioni immediate agli occhi e al sistema respiratorio, e può portare a problemi polmonari gravi se l’esposizione si protrae nel tempo. In queste condizioni, il fenomeno si fa sentire soprattutto durante i mesi freddi, quando l’aria resta ferma nelle città. Insomma, la scelta del tipo di carbone non è solo questione di sapore, ma anche e soprattutto una questione di salute pubblica.

Le regole europee per limitare i danni

Per contenere gli effetti negativi dell’uso del carbone, la legislazione europea ha fissato norme precise che si applicano ai prodotti venduti nell’Unione. Il riferimento chiave è la norma EN 1860-2, che stabilisce limiti puntuali sul contenuto di umidità, sulla quantità di cenere residua e sul contenuto minimo di carbonio fisso richiesto. Questi parametri aiutano a capire la qualità del carbone e a prevedere quante sostanze inquinanti possono sprigionarsi durante la combustione.

Bruciatori e griglie: la carbonella resta la scelta più affidabile per un barbecue sicuro
Un braccio maneggia una spatola sopra le fiamme di un barbecue. Il fuoco illumina la scena. – esseessecostruzioni.it

Uno studio recente si è concentrato sulle varie tipologie di carbone offerte nel mercato italiano, analizzando 15 carbonelle e 8 bricchette. È emerso che tra i due prodotti comuni ci sono differenze significative. La carbonella, che si ottiene dalla carbonizzazione diretta del legno, tende ad avere meno umidità e cenere rispetto alle bricchette, fatte invece di residui compressi – a volte con leganti chimici. Da qui, cambia anche molto quello che si sprigiona mentre si cucina.

Chi opta per le bricchette, probabilmente, non sa che questa scelta aumenta le emissioni di monossido di carbonio e particolato, soprattutto se l’ambiente è poco ventilato o l’uso quotidiano. Un dettaglio non da poco, visto che l’impatto si riflette concretamente sulla salute di chi sta ai fornelli e di chi si trova nelle vicinanze.

Perché scegliere la carbonella

Negli ultimi tempi, le ricerche europee suggeriscono che la carbonella sia una scelta più attenta, sia per l’ambiente che per la salute. La sua composizione chimica, caratterizzata da una buona quantità di carbonio fisso e da pochi composti volatili, produce meno residui tossici durante la combustione. Il beneficio? Emissioni nocive più basse e quindi meno rischi di irritazioni o effetti negativi immediati per chi sta vicino alla griglia.

Ma non è solo una questione personale: scegliere carbone di qualità superiore può aiutare a ridurre l’inquinamento atmosferico, un problema sempre più evidente nelle città italiane. L’effetto cumulativo di tante persone che fanno scelte più pulite può pesare davvero sulla qualità dell’aria, cambiando la vita quotidiana di molte persone.

In vista della stagione dei bbq, sarebbe bene che chi ama cucinare all’aperto tenesse conto di tutto questo. Nessun tipo di carbone è perfettamente privo di impatti ambientali, ma la carbonella appare come un compromesso migliore rispetto alle alternative più economiche o meno naturali come le bricchette. Un modo concreto per unire il piacere della buona cucina al bisogno di salvaguardare la propria salute e l’ambiente intorno.

C’è chi – in molte zone d’Italia – ha già iniziato a preferire scelte più consapevoli, riconoscendo che anche azioni piccole possono influenzare la qualità dell’aria e il benessere della comunità. Uno sguardo più attento non solo per l’ambiente, ma per migliorare la vita quotidiana di tutti.

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