Integrazioni mensili per colf e badanti conviventi: importo aggiuntivo previsto nel 2026

Integrazioni mensili per colf e badanti conviventi: importo aggiuntivo previsto nel 2026

Franco Vallesi

Dicembre 23, 2025

Nel mondo del lavoro domestico arriva una novità concreta che riguarda soprattutto colf e badanti conviventi. Chi presta assistenza direttamente in casa potrà finalmente vedersi riconosciuto un bonus mensile extra, a patto però di rispettare certi criteri precisi. Si tratta di un incentivo pensato per valorizzare chi offre un’assistenza continuativa e di qualità, confermando l’importanza di una preparazione certificata. Non è un premio automatico: serve infatti una documentazione ufficiale che attesti competenze e formazione riconosciuta. Spesso questa cosa sfugge all’attenzione, ma è il passaggio indispensabile per avere diritto all’integrazione economica.

Il bonus per colf e badanti conviventi e la certificazione richiesta

Secondo il nuovo quadro delineato dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per il settore domestico, chi vive con la famiglia assunta e possiede una certificazione professionale UNI 11766:2019 può ricevere un bonus mensile stabile di 30 euro lordi. Questa qualifica nazionale – rilasciata da enti riconosciuti – è una vera prova di competenza e professionalità: non solo un pezzo di carta, ma un attestato concreto del livello richiesto per gestire efficacemente l’assistenza personale. Chiunque lavori come colf, badante o assistente familiare qualificato deve mostrare queste caratteristiche per ottenere il bonus.

Integrazioni mensili per colf e badanti conviventi: importo aggiuntivo previsto nel 2026
“Bonus” in lettere su banconote: un’immagine che simboleggia l’incentivo economico per colf e badanti conviventi. – esseessecostruzioni.it

Il premio di 30 euro si aggiunge agli aumenti salariali già emanati dal CCNL recentemente. E chi balla nel contesto urbano sa bene quanto sia difficile dare un valore reale al lavoro domestico; ecco perché la misura segna un passo avanti. Non si tratta solo di riconoscimento simbolico, ma di un miglioramento tangibile nelle condizioni contrattuali, che aiuta a tutelare chi vive in famiglia e svolge ruoli pesanti e fondamentali.

Modalità di erogazione e altri benefici contenuti nel contratto

Il bonus riservato ai lavoratori conviventi qualificati arriva direttamente in busta paga, tramite il datore di lavoro, come voce distinta che si somma alla retribuzione base. Questo importo extra è soggetto ai normali contributi previdenziali e fiscali del lavoro domestico, confermando così la sua natura stabile e trasparente. Possedere la certificazione e abitare con la famiglia assistita vuol dire poter contare su 30 euro lordi in più ogni mese, senza eccezioni o scuse.

Oltre al bonus conviventi, il CCNL ha introdotto altre novità degne di nota. Tra quelle principali, un aumento di 100 euro lordi per i collaboratori generici polifunzionali di livello medio e un adeguamento degli stipendi in base all’ISTAT, intorno ai 136 euro spalmati nel quadriennio 2021-2025. Non è poco: questo incremento andrà fissato nella retribuzione mensile, non più versato in un’unica soluzione, per difendersi meglio dall’inflazione che erode il potere d’acquisto.

Il contratto nuovo discute anche la rivalutazione automatica dei minimi salariali, calcolata sul 90% dell’indice ISTAT dei costi della vita. Un sistema che assicura un aggiustamento continuo e una protezione reale contro il rincaro quotidiano. Ci sono poi maggiorazioni particolari: la paga cresce del 60% nelle giornate festive, i permessi retribuiti per visite mediche o pratiche personali sono fino a 16 ore all’anno, e sono state rafforzate le tutele per maternità e paternità, con congedi alternativi garantiti.

Questi cambiamenti mostrano come il lavoro domestico stia ricevendo nuove regole e condizioni migliori. Non solo carta: è un riconoscimento serio per professionalità spesso invisibili, un segnale che cresce l’attenzione verso servizi di assistenza di valore nelle famiglie italiane. Nei posti dove la domanda di cura è più forte – come nelle grandi città o nel Nord Italia – si percepisce il vantaggio reale di queste misure nel migliorare standard professionali e tutele per chi lavora in casa.

×