Quando salta la corrente all’improvviso, quella che sembrava una piccola seccatura può trasformarsi in un vero problema per chi abita in casa. Non è soltanto un fastidio momentaneo, ma rischi davvero di rovinare elettrodomestici e alimenti preservati nel frigorifero o congelatore. Nei mesi più caldi, poi, tra condizionatori e climatizzatori a manetta, la rete elettrica non regge e gli effetti si fanno sentire molto più a fondo di una semplice interruzione.
I blackout possono coinvolgere una vasta area, e anche fermarsi pochi minuti può causare danni a dispositivi elettronici delicati. Lo notano bene, per esempio, quelli che vivono in città: durante l’estate, quando si alza il consumo di energia, la rete nazionale si ritrova spesso in difficoltà, con black out frequenti e improvvisi.
In queste situazioni, conoscere i propri diritti come consumatori diventa fondamentale, così come sapere come muoversi per ottenere un eventuale risarcimento, un’opportunità – senza troppa pubblicità – già prevista dalle normative vigenti.
Quando i blackout si intensificano e i rischi per chi resta al buio
Nei mesi estivi, la rete elettrica sente particolarmente la pressione dovuta alla fortissima domanda di energia per climatizzatori e simili. Non sono risparmiate nemmeno le aree rurali – anzi, proprio lì spesso il problema è più grave, con interruzioni più lunghe. È il cosiddetto sovraccarico della rete, la causa più comune di blackout improvvisi che a volte durano anche diverse ore.

Non serve che la corrente salti a lungo per mettere a rischio apparecchi delicati. Frigoriferi e congelatori rischiano di far saltare la catena del freddo – dettaglio non da poco, per chi ha in casa cibo deperibile. E poi, modem, router o terminali di pagamento possono rompersi, compromettendo servizi di cui ormai non si può fare a meno.
Ovviamente la durata cambia: nelle città il blackout può superare anche le 4 ore, mentre nelle zone più isolate si arriva a oltre 8 ore di stop. Le agevolazioni per l’utente? Beh, cambiano parecchio a seconda del tempo senza energia e del luogo.
Le tutele previste e le procedure per chiedere un risarcimento
Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha stabilito regole precise per tutelare chi resta senza corrente a lungo. Più di 4 ore senza elettricità nelle città, o oltre 8 ore in campagna: ecco quando scatta automaticamente un indennizzo, che arriva direttamente in bolletta. Si parte da una base di circa 30 euro, ma può salire se la rete è andata giù più volte o per un tempo maggiore.
Non sempre, però, questo basta a coprire i danni veri – tipo elettrodomestici rotti o alimenti andati a male. Per chiedere un rimborso più specifico occorre aprire un reclamo scritto al distributore di energia. Nel reclamo, meglio descrivere con cura cosa è successo e allegare prove: foto dei danni, scontrini, documenti sul deterioramento del cibo. Insomma, un dossier ben fatto ha più chance di portare a un risarcimento.
Se il distributore resta muto o nega il rimborso, si può richiedere un indennizzo extra dai 25 ai 75 euro per il ritardo nella risposta. E se nemmeno così si trova una soluzione? A quel punto, ci si rivolge ad Arera, che vigila sul rispetto delle norme. Da qualche anno si usa anche più spesso una azione collettiva, specie se tanti utenti sono coinvolti – altro strumento a portata di chi non vuole lasciare correre.
Come ridurre i rischi e cosa fare dopo un blackout
Per evitare problemi con elettrodomestici a causa di blackout improvvisi, si possono adottare accorgimenti semplici ma efficaci. Un esempio? I gruppi di continuità (UPS) aiutano a proteggere computer, modem o sistemi d’allarme da sbalzi di tensione o cortocircuiti quando la corrente torna.
E per gli apparecchi meno delicati, utili sono le ciabatte con protezione da sovratensioni, che non costano molto ma possono salvare da brutte sorprese. Tenere sempre a portata di mano le documentazioni di acquisto degli elettrodomestici facilita qualsiasi richiesta di risarcimento o supporto tecnico, non si sa mai.
Subito dopo un blackout, conviene fotografare e documentare ogni danno prima di intervenire: un gesto semplice, che però aiuta veramente a tutelare la propria situazione economica quando serve.
Nonostante la legge italiana garantisca dei diritti ai consumatori in questi frangenti, molti non sanno come muoversi. Insomma, informarsi sulle procedure giuste aiuta a evitare di restare soli con le spese, cosa che – parliamoci chiaro – negli ultimi tempi sta diventando sempre più un problema riconosciuto e affrontato.
