Nel mercato immobiliare delle zone montane del Trentino Alto Adige si notano segnali di stabilità, con valori che crescono – seppur con moderazione. Una tendenza che rispecchia il quadro generale di alcune aree alpine italiane, tra cui spicca la Lombardia, soprattutto intorno al Tonale dove si registra un +7,3%. Il Trentino Alto Adige, con un +3,8%, non è da meno: qui cresce l’interesse per case situate in località montane dal forte richiamo turistico e facilmente raggiungibili.
Le abitazioni più richieste? Quelle pensate per la vacanza e il tempo libero, in posti dove la natura e gli sport all’aria aperta giocano un ruolo centrale. Arrivano richieste sia da chi abita nelle stesse zone montane, sia da acquirenti provenienti da altre regioni italiane e da più lontano in Europa; chi vede queste proprietà come investimento, o come rifugio temporaneo. Lo sviluppo immobiliare è anche letto come un segnale – insomma – di ripresa per l’economia di queste comunità alpine, toccando aspetti sociali e l’offerta turistica locale.
Chi vive da quelle parti sottolinea come l’aspetto ambientale e il paesaggio influenzino molto la valutazione degli immobili. La scelta di località strategiche e ben collegate ai centri urbani principali rimane una leva chiave per chi compra.
Come si muove il mercato immobiliare nelle principali località del Trentino
Prendendo in esame più da vicino la situazione, la zona di Arco mostra una crescita moderata dei prezzi degli immobili nel primo semestre. La domanda punta parecchio sulle nuove costruzioni, anche se – come spesso accade – le norme europee sulla sostenibilità mettono qualche freno. Nuovi limiti e costi nel settore edilizio si stanno facendo sentire, ecco perché progettare e realizzare case nuove deve tenere conto di innovazione e tutela ambientale insieme.

Per quanto riguarda le seconde case, la domanda ad Arco è più contenuta, ma comunque interessante. La maggior parte degli acquirenti sono appassionati di sport come l’arrampicata, e provengono non solo dal Nord Italia – Emilia-Romagna e Lombardia su tutte – ma anche dall’Europa dell’Est. Qui si preferiscono immobili compatti: bilocali, trilocali non troppo grandi, con un budget medio che si aggira tra 250 e 300 mila euro. I prezzi ovviamente variano a seconda della posizione: nel centro storico, immobili usati ma ben tenuti costano tra 3.000 e 3.500 euro al metro quadro, mentre vicino alle pareti per arrampicata si sfiorano i 3.800 euro, un chiaro riconoscimento del valore della localizzazione e delle attività sportive.
Anche a Lavarone e Folgaria nel primo semestre sono cresciuti i prezzi, in modo contenuto. L’interesse sul segmento delle case vacanza guarda anche a queste località, apprezzate per il rapporto qualità-prezzo rispetto a zone alpine più note, come la Val Gardena. A Folgaria, la posizione e la comodità di accesso dalle città del Nord – Padova, Bologna, Verona – si confermano punti di forza. Qui il budget medio si aggira intorno ai 200 mila euro. Nelle frazioni di Costa e Serrada, oltre che nel comune di Lavarone, l’offerta punta su trilocali di 65-70 metri quadrati, spesso costruiti tra gli anni ‘60 e ‘90. I prezzi oscillano fra 1.500 e 2.000 euro al metro quadro, un leggero salto in più nelle frazioni come Costa, un po’ meno in zone più periferiche.
Una legge speciale e l’influenza del turismo sulle dinamiche immobiliari
Un elemento che segna il mercato immobiliare trentino è la “Legge Gilmozzi”. Parliamo di una norma che limita, e molto, i nuovi interventi edilizi in aree sensibili dal punto di vista ambientale. Spesso si può solo ristrutturare, mentre costruire ex novo è proibito in zone protette e di pregio paesaggistico. Ne deriva una crescita dei valori soprattutto dove ci sono immobili storici – vedi il centro di Folgaria – qui i costi per ristrutturazioni possono arrivare a 5.000 euro al metro quadro. Un dettaglio non da poco, che rispecchia il valore storico e le restrizioni in gioco, e che indirizza le scelte di chi possiede o investe.
Il ruolo di impianti sciistici e infrastrutture turistiche è centrale per la domanda immobiliare. Folgaria e Lavarone non sono solo mete per l’inverno: offrono proposte tutto l’anno, dunque la richiesta di case resta alta in ogni stagione. Questo si traduce in un mercato dove affitti stagionali possono raggiungere, nei periodi di punta, cifre tra i 1.500 e 2.000 euro mensili per trilocali in posizioni vantaggiose. Il risultato? Un volto del mercato vivace e complesso, sostenuto da una doppia stagione turistica che pochi territori sanno offrire.
Guardando avanti, le previsioni raccolte dagli operatori locali indicano una certa solidità del settore immobiliare montano in Trentino. Sostenibilità ambientale, turismo e valore delle seconde case sono i driver più discussi. La sfida? Mantenere un equilibrio tra tutela del territorio e sviluppo del mercato, senza perdere la bellezza naturale che rende queste zone così attraenti per chi cerca qualità della vita e svago. Insomma, un compito delicato, ma non impossibile.
