Spegnere il riscaldamento di notte: come cambia il comfort e quanto si risparmia davvero in casa

Spegnere il riscaldamento di notte: come cambia il comfort e quanto si risparmia davvero in casa

Franco Vallesi

Dicembre 15, 2025

Quando si accendono i primi venti freddi delle serate invernali, molti si chiedono se sia davvero conveniente spegnere i termosifoni durante la notte o mantenerli accesi a bassa temperatura. La questione si ripresenta ogni anno, alimentando un dibattito tra chi punta al risparmio con lo spegnimento totale e chi invece teme che questa pratica porti a consumi maggiori a causa dello sforzo che la caldaia deve fare per riportare l’ambiente a temperatura di comfort. Ma cosa dicono le prove e le analisi più aggiornate? È un tema che interessa molti, dato che i consumi per il riscaldamento rappresentano una parte significativa delle bollette domestiche in inverno.

Il risparmio reale non sta nello spegnere, ma nel regolare la temperatura

Varie ricerche dimostrano che il punto chiave per ridurre i consumi energetici non è spegnere completamente i termosifoni, ma impostare il termostato su valori più bassi durante le ore di inattività, come la notte. In particolare, ridurre la temperatura interna di 3-5 gradi per circa otto ore può portare a un risparmio significativo, fino al 10% sull’intero consumo annuo destinato al riscaldamento.

Spegnere il riscaldamento di notte: come cambia il comfort e quanto si risparmia davvero in casa
Una mano deposita una moneta in un salvadanaio a forma di mucca. L’immagine simboleggia il risparmio sui costi di riscaldamento. – esseessecostruzioni.it

Questo funziona perché una temperatura più bassa riduce la differenza termica tra interno ed esterno, limitando così le dispersioni di calore. Anche se la caldaia deve poi riscaldare gli ambienti al risveglio, l’energia extra necessaria è inferiore a quella risparmiata durante la notte.

Un errore diffuso è pensare che spegnere il riscaldamento faccia consumare meno. In realtà, una regolazione intelligente e graduale della temperatura ha risultati migliori senza compromettere il comfort. Per molti utenti questa distinzione è meno evidente, perché manca spesso la possibilità di monitorare i consumi in modo dettagliato.

Perciò, il consiglio è di evitare accensioni e spegnimenti drastici, preferendo invece una modulazione della temperatura che mantenga l’abitazione tiepida senza sprechi eccessivi.

Tenere il calore vivo tutta la notte: quando è davvero la soluzione migliore

Gli specialisti del settore suggeriscono spesso di mantenere i termosifoni accesi con una temperatura moderata durante la notte, generalmente compresa tra i 16 e i 18 gradi. Questa strategia consente di non far raffreddare troppo gli ambienti, una pratica che si rivela particolarmente utile nelle case con scarsa coibentazione o infissi poco isolanti.

Negli immobili meno efficienti, infatti, l’aria si raffredda rapidamente se il riscaldamento viene spento e questo comporta un consumo energetico maggiore la mattina, quando la caldaia deve lavorare di più per riscaldare di nuovo gli ambienti. Al contrario, una temperatura notturna bassa ma costante riduce questo effetto, creando un equilibrio utile tra risparmio e comfort abitativo.

C’è un ulteriore vantaggio per chi possiede valvole termostatiche o cronotermostati programmabili: questi strumenti permettono di impostare cali graduali della temperatura e riscaldamenti anticipati, rispondendo meglio alle esigenze quotidiane senza sprechi.

Chi vive in città nota come questa tecnologia consenta in modo efficace di gestire il calore nel tempo, mantenendo sotto controllo i consumi e migliorando la qualità dell’ambiente domestico, soprattutto durante i mesi più freddi.

Il termostato è solo una parte: isolamento e manutenzione fanno la differenza

Una corretta gestione della temperatura domestica non basta senza intervenire su altri elementi fondamentali. La qualità dell’isolamento termico condiziona in modo decisivo l’efficacia delle strategie di risparmio energetico. Le abitazioni con pareti sottili o infissi datati perdono calore molto rapidamente, vanificando gli sforzi sulla regolazione del riscaldamento.

Al contrario, le case con un buon livello di coibentazione trattengono il calore più a lungo, riducendo la necessità di accensioni frequenti e intense. Allo stesso tempo, la manutenzione regolare degli impianti di riscaldamento è fondamentale per garantire un funzionamento efficiente: un impianto in buone condizioni consuma meno energia e limita gli sprechi.

Inoltre, per sistemi come pompe di calore o riscaldamenti a pavimento, è consigliabile mantenere una temperatura costante. Spegnere o abbassare troppo ne può compromettere sia l’efficienza che la durata, portando a consumi maggiori e usura prematura dei dispositivi.

In sostanza, la combinazione tra isolamento, cura degli impianti e una regolazione consapevole della temperatura rappresenta la base più efficace per ridurre i costi energetici e contenere gli sprechi, più di qualsiasi intervento estremo sui termosifoni.

Chi conosce bene il funzionamento delle abitazioni sa che la qualità dell’involucro edilizio è uno dei fattori più importanti per contenere i consumi durante l’anno, non solo nel periodo invernale.

In definitiva, la scelta più equilibrata è quella di limitare la temperatura nelle ore notturne, senza spegnere completamente, per preservare comfort e risparmio. Nel lungo termine, investire in isolamento e manutenzione resta la strategia più solida per una gestione più sostenibile dell’energia. L’energia più “pulita” rimane sempre quella che non si spreca.

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