Donare un immobile nel 2024: guida completa a regole, tasse e novità fondamentali

Donare un immobile nel 2024: guida completa a regole, tasse e novità fondamentali

Franco Vallesi

Dicembre 10, 2025

Immaginate una famiglia che decide di trasferire la proprietà di un immobile senza passare per la classica compravendita. La donazione rappresenta una via alternativa che, pur meno nota, interessa molte persone, soprattutto quando un genitore vuole assicurare ai figli un futuro più stabile o proteggere il patrimonio familiare. Non si tratta solo di un gesto affettivo, ma anche di una scelta con implicazioni fiscali spesso meno gravose rispetto alla vendita. Chi sceglie questa strada deve però fare i conti con regole precise, che nel tempo hanno creato incertezze soprattutto per chi acquistava una casa da chi l’aveva ricevuta in donazione. Negli ultimi anni, una riforma ha cambiato le carte in tavola, chiarendo i rischi e tutelando maggiormente gli acquirenti.

In passato chi acquistava da un donatario poteva vedere il proprio diritto messo in discussione dagli eredi legittimari, che avrebbero potuto richiedere la restituzione dell’immobile per salvaguardare le proprie quote ereditarie. Questo scenario rappresentava un rischio concreto. La legge è intervenuta riducendo queste situazioni: ora la restituzione fisica dell’immobile non è più richiesta al nuovo acquirente, ma la rivalsa è limitata al donatario originario in termini economici. Il quadro che segue illustra il funzionamento della donazione immobiliare, le novità legislative, le imposte da considerare e le verifiche necessarie per evitare complicazioni.

Che cosa significa donare un immobile e le forme principali

La donazione è un atto giuridico tramite il quale una persona, il donante, trasferisce gratuitamente un bene a un’altra, senza ottenere compensi. Nel campo immobiliare, questo passaggio deve avvenire tramite un atto pubblico notarile con la presenza di testimoni per essere valido. Solo chi possiede la capacità legale completa può compiere questo gesto, quindi persone maggiorenni e non soggette a interdizione.

Donare un immobile nel 2024: guida completa a regole, tasse e novità fondamentali
Un’insegna dorata reca la scritta “NOTAIRE”, indicando l’ufficio di un notaio, figura chiave nella donazione di immobili. – esseessecostruzioni.it

Per quanto riguarda la donazione di immobili, si distinguono principalmente tre modalità. La prima è la donazione diretta, che consiste nel trasferire la proprietà senza condizioni, di solito a favore di un figlio. La seconda è la donazione indiretta, quando i genitori acquistano un immobile intestandolo fin dall’inizio al figlio, senza possederlo direttamente prima. La terza forma prevede la donazione con la riserva di usufrutto: in questo caso, il donante mantiene il diritto di abitare nella casa o di percepire i canoni di affitto, nonostante il trasferimento della proprietà. Questa soluzione è spesso scelta per conservare un reddito o il diritto di abitazione fino a un evento futuro, come la morte del donante.

Una verifica cruciale, spesso sottovalutata, riguarda i dati catastali e la corrispondenza delle planimetrie con lo stato reale dell’immobile, elementi fondamentali per evitare l’annullamento dell’atto. Inoltre, per legge è obbligatorio fornire l’attestato di prestazione energetica (APE), che documenta il consumo energetico dell’abitazione. Il donante deve anche mettere a disposizione dello donatario la documentazione relativa allo stato degli impianti: benché non sia richiesta la garanzia di conformità a meno che non si configuri dolo, il libretto di manutenzione degli impianti, come quello per la climatizzazione, deve essere consegnato.

Diritti degli eredi e le novità sulla sicurezza dell’acquirente

La figura degli eredi legittimari, ovvero figli, coniuge o genitori, ha a lungo influenzato la donazione immobiliare con diritti di opposizione. Questi eredi hanno diritto a una quota dell’eredità anche se il donante ha già trasferito parte del patrimonio. In precedenza chi si sentiva leso poteva ricorrere all’azione di riduzione, puntando oltre alla restituzione della donazione anche al recupero dell’immobile da parte di chi lo aveva successivamente acquistato. Questo creava un clima di incertezza per i nuovi proprietari.

Con l’entrata in vigore delle modifiche introdotte dal Ddl Semplificazioni — in particolare all’articolo 44 — la protezione per gli acquirenti immobiliari è stata rafforzata. Oggi, se l’atto di donazione è stato trascritto correttamente prima che gli eredi facciano ricorso, chi acquista da un donatario non rischia più di perdere l’immobile. La restituzione materiale non è più possibile nei loro confronti: il diritto degli eredi si traduce in un credito economico da esercitare esclusivamente contro il donatario. Questo cambiamento riduce nettamente i rischi legali per chi acquista immobili di provenienza donativa, situazione che gli operatori del settore urbano osservano con attenzione, soprattutto nelle città dove le transazioni immobiliari sono elevate.

Questa nuova disciplina si riflette anche sul calcolo del valore fiscale degli immobili donati, in particolare quando sono presenti diritti come usufrutto o uso. Il valore da considerare è il valore venale di mercato alla data della donazione, con la valutazione dei diritti limitati basata su coefficienti legati all’età dell’usufruttuario e al tasso legale di interesse. Si tratta di parametri tecnici che incidono direttamente sulle imposte dovute.

Le imposte da sostenere e le condizioni speciali

Una questione cruciale per chi riceve un immobile tramite donazione riguarda le imposte da corrispondere. La principale è l’imposta di donazione, applicata sul valore dei beni trasferiti e sulle quote spettanti. Le aliquote e le franchigie dipendono dal grado di parentela: per figli e coniuge esiste una franchigia fino a un milione di euro, con un’aliquota del 4% sull’eccedenza. Per fratelli, parenti fino al quarto grado o affini le aliquote sono più elevate e le franchigie contenute o assenti. Le persone con disabilità grave godono di condizioni particolari con franchigie maggiori.

Oltre a questa, si devono considerare altre imposte specifiche per gli immobili: l’imposta ipotecaria (o di trascrizione), calcolata al 2% del valore catastale, e l’imposta catastale all’1%. Tuttavia, quando l’immobile è soggetto alle agevolazioni “prima casa”, non rientrando nelle categorie catastali di lusso (come A1, A8, A9), queste imposte si riducono a un importo fisso di 200 euro ciascuna. Per accedere a questa riduzione, il beneficiario deve trasferire la residenza nel Comune dell’immobile entro 18 mesi o esercitare lì la propria attività lavorativa o professionale. Va inoltre verificato che non si posseggano già altri immobili con analoghe agevolazioni nello stesso Comune, condizione spesso trascurata durante la valutazione.

L’atto di donazione deve essere redatto obbligatoriamente davanti a un notaio, che provvede entro 30 giorni alla trascrizione della donazione presso l’Agenzia delle Entrate e al versamento delle tasse dovute. Nel complesso, la donazione di immobili si presenta come una misura utile nella gestione del patrimonio familiare, ma richiede attenzione sia a livello legale sia fiscale per evitare futuri contenziosi. È un ambito che molte famiglie italiane analizzano con crescente cautela nelle decisioni quotidiane riguardanti il proprio patrimonio.

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