Ogni inverno, milioni di famiglie italiane si affidano alla stufa a pellet per riscaldare le proprie abitazioni. Dietro alla sensazione di calore diffuso c’è un sistema che combina combustione e consumo elettrico, un dettaglio spesso sottovalutato. La convinzione comune è che il costo principale sia legato solo al pellet, ma in realtà l’energia elettrica riveste un ruolo fondamentale nel funzionamento delle stufe moderne, alimentando ventole, sistemi di accensione e regolazioni automatiche. Questa componente, se trascurata, può influenzare in modo significativo la spesa energetica annuale, soprattutto nelle case con un utilizzo prolungato nel tempo.
Quanto consuma davvero una stufa a pellet e perché l’elettricità è indispensabile
Il pellet rappresenta il combustibile principale, ma l’energia elettrica è essenziale per il corretto funzionamento di diverse componenti chiave della stufa. Per esempio, l’accensione elettronica richiede un consumo iniziale di circa 300 watt. Durante il normale funzionamento, invece, l’assorbimento energetico si riduce mediamente a 30 watt. Complessivamente, il consumo annuo di energia elettrica per una stufa può variare tra 70 e 160 kWh, a seconda del modello e della potenza. Questo si traduce in una spesa elettrica media di circa 50 euro all’anno, che non va sottovalutata, specialmente in caso di utilizzo prolungato.

Per fare un esempio concreto, una stufa ventilata da 12 kW consuma generalmente poco meno di 73 kWh l’anno, mentre un modello idro da 15 kW può superare i 160 kWh. Anche le stufe etanche, progettate per ambienti specifici e con caratteristiche tecniche più complesse, possono arrivare a consumi intorno ai 200 kWh all’anno. Questi valori si basano sulle tariffe elettriche attuali, che in diverse zone italiane si attestano intorno a 0,25 euro per kWh. Va inoltre considerato che la spesa effettiva varia in relazione alla frequenza d’uso e all’efficienza del modello adottato. Chi vive in regioni con inverni rigidi nota bene la differenza sulla bolletta quando la stufa resta accesa molte ore consecutive.
Modelli diversi, consumi differenti: perché conoscere la tua stufa fa la differenza
Le stufe a pellet non sono tutte uguali e le caratteristiche tecnologiche possono incidere in modo marcato sui consumi elettrici. Le soluzioni più semplici, come le stufe ventilate, tendono a essere meno energivore, mentre quelle idro o canaliabili – che permettono una distribuzione del calore su più ambienti – richiedono un apporto superiore di energia per far funzionare pompe e ventilatori. Anche le stufe etanche, che sono progettate per condizioni particolari, si collocano spesso su livelli di consumo più elevati rispetto alla media.
Comprendere nello specifico il modello di stufa in uso aiuta a interpretare meglio i dati di consumo e a gestire in modo più consapevole il riscaldamento domestico. Nel Nord Italia, per esempio, il clima più rigido e le abitudini di utilizzo portano a impieghi più intensi, con un maggior peso del consumo elettrico sulla spesa finale. In queste situazioni, una routine di controlli e manutenzioni regolari diventa essenziale per evitare sprechi di energia e mantenere alta l’efficienza del sistema.
Pratiche utili per contenere i costi elettrici senza rinunciare al comfort
L’efficienza energetica della stufa dipende anche dall’uso che se ne fa. Programmare l’accensione in fasce orarie con tariffe elettriche più convenienti aiuta a contenere le spese. Allo stesso tempo, una manutenzione regolare – che include la pulizia dei filtri e la verifica delle parti meccaniche – garantisce un funzionamento ottimale senza dispersioni inutili.
Un altro fattore decisivo è la qualità e lo stoccaggio del pellet, che influenzano la combustione e quindi l’energia elettrica richiesta per mantenere le funzioni automatiche della stufa. Inoltre, migliorare l’isolamento termico dell’abitazione permette di ridurre la durata di utilizzo degli apparecchi di riscaldamento, abbassando così il consumo sia di pellet sia di elettricità. Questo è un aspetto che chi vive in città percepisce ogni anno, quando anche piccole dispersioni si riflettono sulle bollette.
Infine, confrontare i prezzi del pellet e acquistarlo in periodi di mercato favorevoli può contribuire a diminuire il costo complessivo del riscaldamento. Conoscere nel dettaglio il consumo elettrico della propria stufa e adottare buone pratiche di utilizzo rappresenta un vantaggio concreto non solo sul piano economico, ma anche per mantenere un ambiente domestico confortevole e privo di sorprese a fine stagione.
