Legge di Bilancio 2026: bonus casa al 50% e rifinanziamento Sabatini per edilizia e costruzioni

Legge di Bilancio 2026: bonus casa al 50% e rifinanziamento Sabatini per edilizia e costruzioni

Franco Vallesi

Dicembre 5, 2025

Nel 2026, una nuova manovra economica nazionale ridefinirà le regole che influenzeranno in modo significativo il settore edilizio e le piccole e medie imprese. Il Governo mette in campo quasi 19 miliardi di euro, una cifra importante che comprende la conferma di bonus casa essenziali e misure dedicate agli investimenti green. Il testo della Legge di Bilancio si trova ora nelle fasi preliminari in Parlamento, mentre cresce l’attenzione su come queste novità interesseranno sia chi intende ristrutturare la propria abitazione sia le imprese impegnate nella transizione energetica.

Vista la complessità delle nuove disposizioni, è fondamentale fare chiarezza su cosa effettivamente cambia rispetto agli anni passati, quali incentivi vengono confermati e quali condizioni sono modificate. Particolarmente rilevante è l’effetto delle regole sulla regolarità fiscale, indispensabile per ottenere pagamenti dalla pubblica amministrazione, elemento che potrà impattare diversi settori, compresa l’edilizia. Nel frattempo, il focus sulla finanza agevolata si intensifica attraverso il rifinanziamento di strumenti storici come la Nuova Sabatini e l’introduzione della Transizione 5.0 con un nuovo iper-ammortamento.

Bonus casa e mobili: conferme e restrizioni per l’edilizia

Tra i punti chiave della Legge di Bilancio 2026, la proroga dei bonus edilizi rappresenta una continuità per chi investe nel miglioramento o nella ristrutturazione degli immobili. Rimane confermata la detrazione del 50% per gli interventi sulla abitazione principale, mentre per altre categorie di edifici la detrazione resta al 36%. La decisione di mantenere questi livelli evita la riduzione prevista inizialmente e indica l’intenzione del Governo di sostenere il settore anche in un contesto di pressioni sui conti pubblici. Un aspetto importante riguarda però la mancata estensione del meccanismo di rateizzazione quinquennale, prorogata solo a ipotesi per ora, soprattutto per l’ecobonus.

Legge di Bilancio 2026: bonus casa al 50% e rifinanziamento Sabatini per edilizia e costruzioni
Legge di Bilancio 2026: bonus casa al 50% e rifinanziamento Sabatini per edilizia e costruzioni – esseessecostruzioni.it

Il Bonus Mobili conferma una detrazione al 50% fino a un tetto massimo di 5.000 euro, indirizzandosi anche a sostenere le spese per l’arredo conseguente alle ristrutturazioni. Diversamente, non trovano spazio proroghe per il Bonus Barriere Architettoniche al 75%, né per il Superbonus, applicabile solo nelle aree del sisma nel Centro Italia. Si chiude quindi la fase più ampia e «generosa» degli ecobonus straordinari, in favore di una gestione più ordinaria delle agevolazioni.

Questa scelta avrà ripercussioni tangibili sul ritmo dei cantieri soprattutto in ambito urbano: molte famiglie e imprese dovranno confrontarsi con normative più rigide e incentivi meno abbondanti. Lo notano gli addetti ai lavori e chi vive in città quotidianamente. Nel complesso, la proroga dei bonus casa e mobili rappresenta un tentativo di bilanciamento fra il sostegno alla riqualificazione e il contenimento della spesa pubblica.

Nuovi incentivi e regole per professionisti e imprese

Dal fronte delle imprese emergono misure con impatti concreti su chi opera nel settore produttivo e nei servizi collegati. Il rifinanziamento della Nuova Sabatini continua a essere un pilastro per facilitare l’acquisto di macchinari e attrezzature, favorendo l’accesso al credito. La vera novità riguarda però la Transizione 5.0, un incentivo che integra l’iper-ammortamento per investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, volti a promuovere la digitalizzazione e sostenibilità ambientale delle aziende.

Con questa misura, il costo di acquisto dei beni può essere maggiorato fino al 180% per investimenti di valore inferiore a 2,5 milioni di euro, con percentuali decrescenti per importi più elevati. Nel caso di investimenti specificamente rivolti alla transizione ecologica, la maggiorazione arriva fino al 220%. Questo strumento punta a rendere più attraenti gli investimenti legati all’innovazione e alla riduzione dei consumi energetici, come confermano i tecnici del settore impegnati a monitorare l’applicazione.

Un altro fronte che cambia è quello delle limitazioni alla compensazione dei crediti d’imposta, con regole più rigide per contrastare abusi e novità importanti per professionisti e imprese. Dal 2026, il sistema di controllo fiscale della pubblica amministrazione agirà bloccando i pagamenti alle partite IVA non in regola con tasse e contributi: un cambiamento che avrà impatti immediati nella gestione dei rapporti con gli enti pubblici.

Chi si occupa di locazioni brevi noterà una differenza sostanziale: per i contratti gestiti tramite piattaforme telematiche la cedolare secca passerà al 26%, mentre resta al 21% per gli affitti senza intermediari. Questo elemento potrà influenzare le strategie di gestione degli affitti brevi, specie nelle grandi città italiane, dove il mercato è più dinamico.

Un quadro più ampio: finanza pubblica e strategia europea

La Legge di Bilancio 2026 si inserisce in un contesto complessivo che va oltre i bonus e le agevolazioni, includendo una più ampia programmazione fiscale e finanziaria. La riduzione della seconda aliquota IRPEF dal 35% al 33% impatta su circa 9 miliardi di euro nel triennio. Tale taglio si affianca a interventi mirati per il contrasto alla povertà e il sostegno alle famiglie, con circa 3,5 miliardi stanziati.

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda la revisione del calcolo dell’ISEE, che modifica valori legati all’abitazione e alla composizione familiare, influenzando così l’accesso a varie prestazioni sociali e agevolazioni. Nel complesso le misure perseguono una strategia di alleggerimento della pressione fiscale e un riorientamento delle risorse verso il sociale e l’innovazione.

Infine, questa legge si colloca all’interno del ciclo di programmazione europea, collegata al Piano Strutturale di Bilancio (PSB) e a obblighi di comunicazione annuali. L’obiettivo è mantenere un equilibrio tra spese e entrate, garantendo la sostenibilità del debito pubblico e rispettando i vincoli comunitari. Per i settori edilizio e produttivo, ciò significa muoversi in un quadro normativo che cerca di conciliare rilancio economico e rigore fiscale, all’interno di un panorama nazionale e europeo complesso.

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