Dubai guida le metropoli globali con il primato di città più sostenibile nel 2025

Dubai guida le metropoli globali con il primato di città più sostenibile nel 2025

Franco Vallesi

Dicembre 4, 2025

Nel cuore di una metropoli conosciuta per il lusso e la modernità, Dubai ha conquistato un riconoscimento che va oltre l’immagine di città scintillante. Al centro di un dibattito globale sulla sostenibilità urbana, la metropoli degli Emirati ha ottenuto il titolo di città più sostenibile al mondo ai World Sustainable Travel & Hospitality Awards 2025. Questo traguardo non è solo un titolo, ma il risultato di un percorso complesso e strutturato che ha trasformato Dubai da destinazione turistica esclusiva a modello di sviluppo urbano responsabile, orientato al rispetto ambientale e alla resilienza.

Durante la cerimonia di premiazione a Expo City Dubai, si sono riuniti esperti e rappresentanti dell’ospitalità sostenibile, evidenziando l’importanza di modelli che riescano a integrare crescita economica e tutela dell’ambiente. Il premio, promosso dalla World Sustainable Hospitality Alliance, sottolinea il ruolo di Dubai come pioniera nella definizione di standard innovativi in un settore tradizionalmente legato esclusivamente al lusso e all’abbondanza. Un risultato che, nelle strategie della città, riflette una trasformazione concreta e l’efficacia di azioni mirate a ridurre l’impatto ambientale.

Una strategia complessa che abbraccia energia e infrastrutture

Il riconoscimento ottenuto da Dubai è il frutto di una politica energetica e urbanistica molto articolata. Al centro di questa strategia c’è il parco solare Mohammed bin Rashid Al Maktoum, tra i più grandi sistemi fotovoltaici mono-sito al mondo. Più che un semplice simbolo di innovazione tecnologica, questa infrastruttura rappresenta un passo concreto verso la riduzione dell’uso di combustibili fossili e la diminuzione delle emissioni di carbonio. L’impianto gioca un ruolo chiave nella diversificazione energetica della città, con un impatto diretto sulla resilienza del sistema urbano.

Dubai guida le metropoli globali con il primato di città più sostenibile nel 2025
L’skyline di Dubai: un insieme di grattacieli moderni e innovativi. La città è riferimento per l’architettura all’avanguardia. – esseessecostruzioni.it

Non si tratta solo di investire nelle energie rinnovabili, ma di adottare un modello in cui la sostenibilità diventa parte integrante della pianificazione urbana. Dubai sta costruendo un sistema capace di coniugare sviluppo economico e gestione ambientalmente consapevole, evitando che uno vada a discapito dell’altro. Questo approccio è visibile anche nell’intervento sulle infrastrutture, che coinvolge sistemi di mobilità e gestione delle risorse. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’attenzione riservata alla capacità di adattamento della città di fronte alle sfide climatiche del Medio Oriente, dove l’utilizzo efficiente delle risorse idriche e energetiche è cruciale.

In questo contesto, la transizione energetica non è solo una sfida ambientale, ma una leva strategica per la crescita e la vivibilità della metropoli nel lungo termine. La scelta di puntare sulle rinnovabili dimostra come Dubai abbia interpretato la sostenibilità non come un limite, ma come una risorsa per innovare e rafforzare la propria posizione a livello globale.

Edilizia sostenibile: un modello per l’efficienza e il risparmio

Accanto alla rivoluzione energetica, Dubai ha sviluppato un sistema di certificazione edilizia conosciuto come Al Sa’fat, concepito per promuovere la bioedilizia e garantire elevati standard di sostenibilità nelle nuove costruzioni. La diffusione di questi criteri ha portato a risultati concreti: oltre metà degli edifici recenti soddisfa gli standard minimi richiesti, con un numero crescente di progetti che si attestano su livelli di efficienza superiore, in particolare quelli certificati come Platinum.

Queste strutture riescono a migliorare l’efficienza energetica fino al 35% rispetto agli standard tradizionali, con un impatto significativo sulle emissioni legate all’intero parco immobiliare. Ma la sfida non riguarda solo la tecnologia: la cultura dell’edilizia responsabile si sta diffondendo in modo più ampio, integrando sistemi di climatizzazione avanzati, materiali a basso impatto ambientale e soluzioni progettuali intelligenti per rispondere alle esigenze climatiche locali.

È un aspetto che chi abita nelle grandi città del Medio Oriente percepisce ogni stagione, considerando le difficoltà legate al caldo e al consumo energetico. L’edilizia sostenibile diventa così uno strumento strategico per mitigare gli effetti del clima e migliorare la qualità della vita urbana. Questo approccio complessivo si traduce in un tessuto urbano più efficiente e rispettoso dell’ambiente, capace di coniugare innovazione, comfort e salvaguardia del territorio.

Un modello globale di sostenibilità e impegno collettivo

Il riconoscimento ricevuto ha riscontrato l’apprezzamento di figure di rilievo nel settore, a partire da Anas Al Ablam, portavoce di Dubai Tourism, che ha attribuito il successo a un impegno condiviso dalla popolazione e dalle istituzioni. Il premio sottolinea come la collaborazione internazionale sia fondamentale per alzare il livello degli standard globali di un turismo sempre più attento all’ambiente e alle comunità locali.

Glenn Mandziuk, presidente della World Sustainable Hospitality Alliance, ha rimarcato il ruolo di Dubai come esempio concreto di come l’innovazione e la sostenibilità siano inseparabili per promuovere un’ospitalità a impatto positivo. La rete globale associata a WSTHA, che rappresenta migliaia di strutture turistiche e milioni di camere, considera questi approcci fondamentali per il futuro del settore.

Justin Cooke, vicepresidente esecutivo dell’organizzazione, ha riconosciuto in Dubai una leadership tangibile e misurabile per la tutela ambientale a beneficio delle generazioni che verranno. La città, così, non si limita a immaginare un futuro sostenibile, ma costruisce un modello che altre realtà urbane possono osservare e da cui possono trarre spunto. Una tendenza che in molti già osservano, e che promette di segnare il modo in cui le metropoli affrontano le sfide ambientali nei prossimi anni

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