Nella porta d’ingresso di un appartamento degli anni ’70 nel cuore di San Salvario si percepisce subito il salto: non è più la planimetria immutabile di un tempo, ma un progetto che riorganizza funzioni e percorsi per rispondere a nuovi ritmi di vita. Qui, in un contesto residenziale che ha visto una progressiva rivalutazione immobiliare, la casa di circa 80 mq è stata ripensata per guadagnare qualità d’uso: più rapporto tra spazi vivi e di servizio, meno metri sprecati in corridoi e una zona giorno pensata per aprirsi o chiudersi a seconda delle esigenze. La sensazione al primo passo è di leggerezza: materiali chiari, volumi essenziali e aperture che dialogano con il quartiere.
Un piano ridisegnato: come si è guadagnato spazio
Il cambiamento più evidente del progetto è lo spostamento della cucina, trasferita in precedenza dall’area notte per essere inserita direttamente a servizio della zona giorno. Questo spostamento ha permesso di trasformare un corridoio eccessivamente largo in una distribuzione più efficiente, recuperando centimetri preziosi per le camere. Al posto dell’unico bagno lungo e poco sfruttabile, il progetto ha ricavato due servizi adiacenti: il più contenuto in uso privato con la camera matrimoniale, l’altro accessibile dal corridoio. Il risultato è una planimetria più funzionale, con spostamenti contenuti degli impianti e interventi che evitano demolizioni invasive.

Un dettaglio che molti sottovalutano: la scelta di ridurre la superficie del corridoio non è solo estetica, ma incide direttamente sulla vivibilità della parte notte e sulla percezione degli spazi comuni. I ribassamenti in cartongesso hanno creato lo spazio tecnico necessario per il climatizzatore canalizzato e per il binario delle porte scorrevoli, soluzioni integrate nel soffitto che non invasano la percezione del volume. Chi vive in città nota subito la differenza quando gli ambienti diventano logici e pratici.
La nuova distribuzione si è concentrata sul contenimento degli sprechi: la camera matrimoniale occupa ora l’ex zona dei servizi e beneficia di due aperture affiancate su un balconcino a loggia, mentre la cameretta d’angolo mantiene la doppia esposizione che favorisce luce e ventilazione naturale. In questo ridisegno funzionale, il progetto ha puntato a un equilibrio tra autonomia degli ambienti e continuità visiva.
Zona giorno flessibile e dettagli che contano
Al centro dell’intervento c’è la volontà di avere una zona giorno che sappia trasformarsi: quando i pannelli scorrevoli sono aperti la cucina e il soggiorno diventano un unico ambiente, quando sono chiusi la cucina resta indipendente. Il sistema è composto da più pannelli in MDF laccato opaco, larghi circa 90 cm, con maniglie incassate e binario nascosto nel controsoffitto. La scelta cromatica — una palette su toni grigio-azzurro in contrasto con il bianco delle basi cucina — nasce dalla carta da parati che riveste la parete di fondo e che definisce il tono dell’intero appartamento.
Un fenomeno che in molti notano solo entrando è come i materiali e le finiture influenzino la percezione di spazialità: il parquet a spina di pesce rende visivamente il pavimento più dinamico, i serramenti in legno su modello tradizionale mantengono il carattere dell’edificio mentre la tecnologia del controsoffitto nasconde impianti senza impoverire l’estetica. I mobili su misura, l’armadio a filo parete e la cassettiera ricavano spazio da rientranze strutturali, sfruttando ogni centimetro senza appesantire la stanza.
Il progetto d’arredo evita la soluzione “tutto in vista”: scaffalature verticali, sedute compatte e lampade di design sono scelte per durare nel tempo e per rendere la casa familiare e ordinata. Un dettaglio pratico: la cucina è servita da un balconcino a loggia di circa 5 mq, che migliora l’illuminazione e funge da estrema naturale separazione dall’esterno.
Bagni materici e scelte tecniche sul filo
La trasformazione dei servizi è forse l’aspetto più concreto dell’intervento: il vecchio bagno stretto è stato sostituito da due ambienti distinti, entrambi privi di finestra e dotati di aerazione meccanica. I rivestimenti scelti sono in cocciopesto color terracotta, un materiale antico reinterpretato con una miscela moderna che include una piccola percentuale di resine per migliorarne adesione e impermeabilità. Il risultato è un effetto materico e caldo che caratterizza i bagni senza ricorrere a piastrelle standard.
Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la complessità della posa: il cocciopesto è applicato in due strati sottili, richiede asciugature intervallate e un trattamento finale fissativo; la posa incide per la maggior parte sul costo complessivo. Sul piano tecnico, in camera è stata aggiunta una controparete in cartongesso con pannello coibente per assicurare isolamento termoacustico verso l’appartamento vicino, e nella parete tra cucina e cameretta è stato installato un cappotto interno in fibrogesso per migliorare comfort e performance.
Per rispondere a esigenze pratiche, il bagno principale ospita un armadio-lavanderia su misura, poco più largo di 60 cm, pensato per lavatrice e asciugatrice impilate e ripiani superiori. La scelta di mobili su disegno, la porta filomuro che si mimetizza con la parete e le soluzioni di illuminazione alta, come i sopraluce a nastro, completano il progetto con scelte tecniche che puntano a durabilità e a un’abitabilità più chiara e funzionale. Una soluzione che, nella pratica quotidiana, dimostra come una ristrutturazione mirata possa aumentare il valore e la qualità d’uso di una casa italiana.
