Un manichino sul pavimento della palestra, un docente che mostra le compressioni toraciche e una decina di studenti che seguono con lo sguardo attento: รจ questa l’immagine che Lombardo (Azione) porta come esempio quando parla di una formazione obbligatoria di base nelle scuole. L’idea non รจ un programma di nicchia, ma una proposta che punta a trasformare la scuola in un luogo dove imparare le manovre che possono salvare una vita. Chi ascolta riporta il senso di urgenza: in molte comunitร italiane la capacitร di intervenire in un arresto cardiaco o in uno svenimento resta limitata, e per questo motivo il deputato parla di una legge di tutti, non di un privilegio per pochi.
Perchรฉ formare tutti gli studenti alle basi del soccorso
La proposta sostiene che la diffusione delle competenze di primo soccorso nella fascia scolastica creerebbe una rete capillare di persone in grado di intervenire nelle emergenze quotidiane. La logica รจ semplice: piรน cittadini sanno eseguire una rianimazione cardiopolmonare di base o usare un defibrillatore, maggiore รจ la probabilitร che un intervento tempestivo riduca le conseguenze di un arresto cardiaco. I promotori ricordano che in molte cittร italiane giร esistono progetti pilota in cui associazioni, 118 e istituti scolastici collaborano per introdurre corsi nelle ore curricolari o in attivitร pomeridiane.

Il programma proposto non punta solo agli studenti, ma anche alla formazione dei docenti e all’integrazione con il tessuto del volontariato sanitario. Questo significa prevedere moduli pratici, attrezzature come manichini e defibrillatori nelle palestre, e una modalitร di verifica delle competenze. Secondo alcuni osservatori, la sfida pratica resta l’organizzazione: distribuire risorse, formare istruttori e calibrare le ore di lezione senza sottrarre spazio ad altre materie fondamentali.
Un dettaglio che molti sottovalutano รจ la necessitร di un iter chiaro per la certificazione delle competenze, cosรฌ che ciรฒ che si apprende a scuola sia riconosciuto anche fuori dall’ambito scolastico. In questi mesi la discussione si concentra su come bilanciare costi e benefici, su chi pagherร l’attrezzatura e su come garantire l’aggiornamento periodico delle abilitร . Lo scenario che emerge รจ quello di una proposta che punta a cambiare l’alfabetizzazione civica in termini pratici: la societร che sa come intervenire รจ una societร piรน resiliente.
Come potrebbe tradursi la proposta in legge e quali criticitร emergono
La text outlines che accompagna la proposta indica una strada legislativa fatta di passi concreti: definire un modulo didattico minimo, inserire la formazione pratica nei piani triennali dell’offerta formativa e stabilire partnership con enti certificati. Il lavoro parlamentare dovrร confrontarsi con aspetti tecnici, come la durata del corso, i criteri per gli istruttori e i criteri di valutazione degli studenti. I proponenti sottolineano l’importanza di una legge che non resti sulla carta ma che preveda risorse specifiche e controlli sull’attuazione a livello territoriale.
Tra le criticitร segnalate ci sono la carenza di personale formato nelle scuole e il rischio di disomogeneitร territoriale: in alcune province il volontariato รจ molto strutturato, in altre mancano riferimenti. Per questo motivo la proposta contempla il coinvolgimento di soggetti esterni, come le associazioni di soccorso e i servizi di emergenza, per affiancare le scuole nella fase iniziale. Un aspetto che sfugge a chi vive in cittร รจ che nelle aree rurali la distanza dai servizi di emergenza rende ancora piรน cruciale avere competenze di base diffuse tra la popolazione scolastica.
Le opposizioni sollevano questioni finanziarie e operative: chi finanzierร i materiali, come saranno calendarizzate le ore e come si integreranno i moduli con gli altri obblighi scolastici. Ad ogni modo, l’obiettivo dichiarato resta pratico e misurabile: incrementare il numero di persone in grado di attivare la catena del soccorso e applicare le manovre salvavita. Se la legge dovesse andare avanti, molte scuole potrebbero vedere palestre attrezzate, corsi periodici e certificazioni riconosciute, una trasformazione tangibile che in diverse cittร italiane รจ giร in fase sperimentale.
